Il 17 dicembre è la giornata internazionale contro la violenza che colpisce i lavoratori e le lavoratrici del sesso. Vogliamo celebrare questa giornata sostenendo il presidio di fronte al CIE di Ponte Galeria come atto di solidarietà con le donne migranti rinchiuse nella prigione in condizioni di vita terribili.
Siamo un gruppo di sex worker e altre alleate-i. Come tali, lottiamo contro la violenza contro tutte le donne, cis e trans, buone e cattive, abili e disabili, di ogni nazionalità, classe sociale, età, religione ed etnia.
Siamo solidali con tutte le donne che si ritrovano, per circostanze, costrizione o scelta a vendere sesso per vivere e che resistono non soltanuto alla violenza razzista e di genere ma a tutti i dispositivi di militarizzazione dello stato e di controllo dei confini che le vittimizzano attraverso leggi sulla protezione. Troppo spesso dietro la vittimizzazione delle leggi e del controllo delle forze dell’ordine – e delle loro violenze – si nasconde la scusa per il controllo dei corpi, per la deportazione o il rifiuto dei documenti con il pretesto ipocrita di combattere la tratta.
Il sistema repressivo e carcerario ha come solo obiettivo il controllo della migrazione e la pulizia delle strade per la tranquillità dei/delle benpensanti accampando la scusa di liberare le donne dalla schiavitù e dalla coercizione. Sostenere la lotta per i diritti di chi lavora vendendo sesso significa sostenere chi, come la maggioranza dei soggetti nel sistema capitalista attuale, si trova a svolgere attività remunerativa e lavorativa per affrontare condizioni difficili di vita. Chi si ritrova, ad esempio, ad essere madre, spesso single, senza entrate economiche sufficienti, o chi affronta discriminazioni sul lavoro perché è trans, o chi, come molti-e migranti ma anche italiane-i, non ha molte o nessuna opzione per sopravvivere, o anche chi, più semplicemente, lo vede come la via più veloce per uscire dai debiti.
Siamo chiaramente contro ogni forma di abuso, sfruttamento, tratta e coercizione e ci batteremo affinché si ponga fine a ogni tipo di violenza e sfruttamento. Ci battiamo per una politica che includa le voci e i bisogni di chi vende sesso per vivere, che metta fine alla violenza perpetuata contro di noi con leggi esistenti e che appoggi, sostenga e dia opzioni concrete, diritti, appoggio e documenti a chi deve e vuole migrare per sopravvivere, per cercare una vita migliore e per fuggire da fame e guerra.
In Solidarietà con le recluse nel CIE.
PRESIDIO AL CIE DI PONTE GALERIA
Ore 15.30 – Appuntamento Stazione Ostiense
Per prender il treno tutte-i insieme.