AUDIO dell’incontro: “sex work is work. Riflessioni sul sexwork, tra stigma e autodeterminazione”

Il 20 gennaio 2018 alla casa internazionale delle donne è stato organizzato un evento da  Spazio Incontro dal titolo “sex work is work. Riflessioni sul sexwork, tra stigma e autodeterminazione”.

L’iniziativa nasce dal desiderio di interrogare i femminismi sulla reale capacità di inclusione verso tutte le differenze che li attraversano e verso realtà sociali ed umane che necessitano un riconoscimento.

Ma soprattutto dalla voglia di aprire un dibattito il più possibile  libero da pregiudizi e ideologie.

Di seguito trovate gli audio di alcuni degli interventi.

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About the twelfth

On 12.10.17 a non-violent and silent action took place at the launch of the Italian edition of the book by former sex worker Rachel Moran.

In Italian, the book is entitled “Stupro a pagamento. La verità sulla prostituzione” [which literally translates: “Paid rape. The truth about prostitution”].

The presentation was organized by the collective “Resistenza Femminista” and took place at “Casa Internazionale delle Donne”, which is an important and historical feminist space in Rome.

This book presentation was aimed at portraying the experience of one former worker as the only truth about sex work – rejecting the idea that sex work comprises a variety of experiences – and at promoting the abolition of prostitution and the so-called ‘Swedish Model’, a punitive legislative model which has been shown to push sex workers more and more underground.

This peaceful protest to that view was organized by the sex workers’ collective Ombre Rosse and other LGBPTQIA and non-binary transfeminist activists. Continue reading

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Riconoscimento, sorellanza e autodeterminazione, questa la nostra rivoluzione.

Care compagne,

vi scriviamo in seguito alla presentazione del libro “Stupro a pagamento. La verità sulla prostituzione” di Rachel Moran, presentato il 12 ottobre alla Casa delle Donne.

Abbiamo deciso proprio in questa sede di portare  la nostra testimonianza come sexworker,  femministe e altre soggettività transfemministe-queer alleate perché il femminismo stesso ci ha insegnato a non accettare che nessuno parli a nome nostro e perché la pratica dell’autodeterminazione vuole essere realmente la base delle scelte nella nostra vita, al di là che piacciano o meno.

Combattiamo da sempre contro l’oppressione, il sessimo e la violenza sulle donne e non solo. E lo sfruttamento tutto, della prostituzione in particolare, ci trova fermamente schierate contro, come femministe e anticapitaliste.

Per questo abbiamo scelto di venire alla presentazione del libro, perché veniva proposto un pensiero e una verità  UNICA che trascende la soggettività della scrittrice (la cui esperienza in sé rispettiamo totalmente) per elevarsi a verità UNICA, calpestando di fatto la nostra dignità di esistere e di poter scegliere, ponendo come base del suo pensiero la negazione chiara ed esplicita del sexwork e definendo come un FALSO MITO l’esistenza di sexworker consapevoli di scegliere.

La sua narrazione infatti vede TUTTI  i soggetti i del lavoro sessuale esclusivamente vittime di abuso e di stupro, invisibilizzando e stigmatizzando così le nostre esperienze ed esistenze.

Noi esistiamo e non ci vergogniamo, pensiamo che il femminismo non debba ergersi a giudice morale e detentore di un’unica verità e visione delle cose, dividendo di fatto le donne per bene e le donne per male, ed escludendo vissuti e realtà di tantissime donne che andrebbero riconosciute come soggetti pari,  e non solo e non sempre  unicamente come vittime. Continue reading

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